Associazioni non profit soggette a Iva da gennaio

Associazioni non profit soggette a Iva da gennaio

Ultim’ora: Niente Iva per il terzo settore e il mondo del volontariato fino al 2024. Arriva tra gli emendamenti riformulati alla Manovra esaminati alla riunione di maggioranza tutt’ora in corso una modifica al decreto fiscale che sterilizza per due anni la norma che sottopone all’Iva anche il terzo settore. La misura entrerà quindi in vigore dal primo gennaio 2024.

Passa in Senato un emendamento del DL Fiscale, attraverso il quale le associazioni non profit da gennaio saranno soggette a Iva. E’ l’ennesimo tentativo di colpire l’associazionismo al quale ENAC dice NO.

Associazioni non profit soggette a Iva

La storia si ripete. Come accadde lo scorso anno, il Decreto Fiscale approvato al Senato prevede l’obbligo, per le associazioni del terzo settore, di passare da un regime di esclusione Iva a uno di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci.

Le associazioni del Terzo settore dovranno quindi applicare in un sistema di rendicontazione a partire dal 1 gennaio pur non svolgendo attività commerciali.

La cosa più incredibile, quasi fosse uno scherzo, è che tale norma viene inserita proprio nei giorni in cui si svolgono le celebrazioni per la Giornata internazionale del volontariato.

Tante belle parole espresse dagli stessi politici che poi sostengono senza esitazione il governo che ha costantemente penalizzato le associazioni. Si è partiti con norme stringenti all’inverosimile. Successivamente con l’obbligo di eventi con l’utilizzo di un super grenpass al alto coefficiente di discriminazione, ed infine con il colpo finale di tipo fiscale.

Dichiarazioni del presidente

Sulla spinosa questione si è espresso, in modo chiaro, il presidente dell’ENAC Dott. Maurizio Abbate, il quale ha dichiarato: “Adesso la sopravvivenza di molte associazioni non profit è a serio rischio. Dopo che lo scorso anno abbiamo contrastato duramente il tentativo di introdurre l’Iva nelle associazioni che non effettuano attività commerciale, adesso il governo Draghi, come sempre al grido di – ce lo chiede l’Europa – ha deciso di metterla subdolamente all’interno del Decreto Fiscale. L’obbligo di partita Iva imporra alle associazioni non profit di sostenere pesanti costi di tenuta della contabilità Iva, oneri e ulteriori adempimenti burocratici. Siamo in un paradosso nel quale le richieste di aiutare le piccole associazioni che operano del mondo della cultura e del sociale che abbiamo avanzato vengono rigettate mentre si aumentano i costi. Si genereranno pertanto situazioni nelle quali associazioni che aiutano anziani, disabili o persone maltrattate dovranno gestire una contabilità Iva pur non incassando neppure un euro. Siamo alla follia!”

La norma

La norma in questione, che ora attende il voto della Camera entro il 20 dicembre. Questa stabilisce l’esclusione dei corrispettivi specifici dal campo di applicazione dell’Iva, al regime di esenzione dall’Iva per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci.

La speranza è che venga annullata.

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