Dopo quasi due mesi di chiusura totale, superata la fase acuta dell’emergenza sanitaria, è indispensabile ritornare velocemente alle attività che ogni persona ha dovuto sospendere.
Probabilmente le fabbriche riavvieranno il motore del Paese con il prossimo decreto in vigore dal 4 maggio ma per attività commerciali, bar, ristoranti e – forse – anche stabilimenti balneari bisognerà attendere almeno il 18 maggio. Stessa sorte accadrà per molte realtà associazionistiche, tra cui quella dei circoli culturali e musicali.
#ripartiAmo
Visto che il virus ha circolato e circola tutt’ora, con bassissimo impatto, esclusivamente in cluster ben specificati, ENAC chiede al governo di passare rapidamente alla fase due. Ripartire in sicurezza ma in tempi rapidi è indispensabile per evitare un disastro economico, sociale e culturale.
La riapertura progressiva permetterà a molte realtà di tornare a vivere. Se non apriranno in tempi rapidi, molte di esse, saranno costrette a chiudere definitivamente.
I circoli culturali, al pari delle attività commerciali come bar e ristoranti, oltre ad essere un luogo di ritrovo sociale, spesso hanno al loro interno diversi collaboratori regolarmente retribuiti. La chiusura significherebbe creare una nuova ondata di disoccupati che, oltre a non versare al un contributo allo stato, andranno ad ingrossare le fila di coloro che avranno bisogno di un supporto economico.
Un nuovo peso per la comunità che in questa situazione di emergenza non è sopportabile.
Come ripartire in sicurezza
Per i circoli che somministrano o per le associazioni enogastronomiche sarà indispensabile adeguarsi a determiniate misure di sicurezza.
Queste alcune idee che il nostro ente propone su come ripartire in sicurezza:
- Al bancone dovrà essere rispettata la distanza di un metro;
- La distanza tra i diversi tavoli aumenta a due metri;
- All’ingresso dei locali dovranno essere disponibili prodotti disinfettanti;
- Gli operatori devono essere provvisti di adeguati presidi di sicurezza, mascherine e guanti;
Far sedere, nei singoli tavoli, le persone ad un metro tra loro non ha alcun senso in quanto i gruppi, prima di arrivare al locale, sono stati comunque a stretto contatto.
Riteniamo che queste misure sia sufficienti ad impedire, nel caso in cui un singolo soggetto sia portatore di covid-19, di alimentare il contagio in modo esponenziale.
Misure come il controllo della temperatura sono quanto mai futuristiche, oltre che improponibili, in quanto la persona contagiata potrebbe non avere sintomi o febbre. Inoltre non esiste alcuna norma che può imporre a persone non preparate professionalmente di capire se un soggetto sia affetto da malattia o meno.
ENAC in aiuto alle associazioni di volontariato
ENAC lancia la campagna #ripartiAmo la quale, accanto alla proposta di una rapida ripartenza, si adopera attivamente per supportare le associazioni che intendono operare a favore delle persone che necessitano un supporto costante.
Se per le persone sane è importante che esse ricomincino la vita in modo nomale, quelle con problemi in quanto anziane, disabili o con altre difficoltà non possono essere abbandonate.
Per questo motivo ENAC mette a disposizione, in modo gratuito, 100 coperture assicurative per volontari impegnati nel supporto di tali categorie.
Potranno richiedere le coperture assicurative per il propri volontari, per un massimo di 3 polizze, esclusivamente le associazioni di volontariato o le APS iscritte ai registri nazionali.
Per farlo basta andare alla sezione affiliazione, compilare il modulo e spedirlo indicando nella mail l’adesione alla campagna #ripartiAmo
Speriamo che questa iniziativa possa aiutare tante associazioni, che in questo momento vorrebbero impegnarsi ma riscontrano tante difficoltà soprattutto economiche, a potersi riattivare per far ripartire la nostra Italia.