Sovraindebitamento e diritti della persona

Sovraindebitamento e diritti della persona

Si è svolto, il 15 settembre 2025 a Roma, presso Europa Experience – David Sassoli, il Convegno dal titolo “Sovraindebitamento e diritti della persona: una strategia condivisa per l’inclusione sociale”, promosso da ADICU Aps ed ENAC.

Sovraindebitamento e diritti della persona

Il convegno ha permesso un confronto tra associazioni dei consumatori e professionisti del diritto per definire una strategia condivisa sul sovraindebitamento al fine di costruire una rete stabile di sostegno, rafforzare l’educazione finanziaria e promuovere inclusione sociale.

A margine del convegno si è tenuta la presentazione di un protocollo di collaborazione tra ENAC e ADICU per consulenza gratuita di primo livello ai cittadini in difficoltà.

Dati e analisi sul fenomeno

Nel corso del convegno sono stati comunicati alcuni dati derivanti da una analisi sul fenomeno dai quali emerge il seguente profilo del sovraindebitamento:

  • Incremento domande 2024: oltre 15.000 istanze (+18% vs. 2015); Lombardia ed Emilia-Romagna in testa.
  • Durata media delle procedure: ~14 mesi, con forte variabilità territoriale.
  • Identikit prevalente: uomo ~50 anni, con famiglia; debito medio ~28.000 euro; prestiti personali la forma più diffusa; concentrazione nel Nord (Lombardia).
  • Rapporto debito/reddito delle famiglie in Italia 2024: ~82% (in crescita dal ~61% del 2007).
  • Confronti UE: Francia/UK superiori; Germania ~90%; Italia storicamente prudente ma in peggioramento.

Tra i fattori di rischio e cause ricorrenti:

  • Shock esogeni (pandemia) come moltiplicatori di fragilità socio-economiche.
  • Scarsa pianificazione finanziaria (budget annuale/triennale assenti nelle microimprese; controllo di gestione debole).
  • “Prudenza apparente” italiana: basso debito medio aggregato ma cattiva qualità delle decisioni (debito per beni non essenziali).
  • Education gap: più alto titolo di studio non implica competenza finanziaria pratica; carenza di educazione finanziaria sistemica.

Decisioni e indirizzi emersi

Dalle numerose relazioni è stato possibile evincere alcune pratiche da seguire per migliorare l’attuale situazione:

  • Diffondere una cultura della prevenzione del sovraindebitamento.
  • Avviare campagne di educazione finanziaria nelle scuole e nei luoghi di lavoro.
  • Implementare linee guida uniformi post-correttivo 2024 e formazione interna.
  • Presentare un piano operativo annuale con KPI su prevenzione del sovraindebitamento.
  • Rafforzare i modelli di valutazione del merito creditizio includendo esposizioni diffuse di piccolo importo.
  • Introdurre budget annuale/triennale e report mensili di cassa; attivare sportelli di supporto ai dipendenti.
  • Allineare il recepimento delle direttive UE su credito ai consumatori e armonizzazione delle prassi entro il 2025.

Interventi

Dott. Camillo Bernardini (Presidente ADICU)

il presiedente Dott. Camillo Bernardini ha aperto il convegno salutando i presenti e dichiarando, sin da subito che “Abbiamo l’obiettivo principale di restituire centralità alla persona, al consumatore nei momenti di fragilità sia economica che sociale. L’incontro di oggi rappresenta un passo importante in questa direzione e vogliamo con questo incontro costruire una strategia condivisa e con ehm che coniugi eh strumenti giuridici, eh interventi sociali e percorsi di inclusione eh proprio. Per questo che insieme ad ENAC, che ringrazio il presidente Maurizio Abbate, abbiamo intrapreso una collaborazione proprio per avere una sinergia istituzionale e culturale. È nostro impegno comune creare una rete stabile di sostegno e rafforzare l’educazione finanziaria delle persone in difficoltà. Oggi esamineremo la legge sul sovraindebitamento, partendo dalla legge 3 del 2012 fino ad arrivare al correttivo del 2024, proprio per andare a ehm vedere le problematiche che eh le persone in difficoltà hanno e come si possano risolvere.”

Dott. Maurizio Abbate (presidente ENAC)

dopo un breve ringraziamento ai presenti ha dichiarato che con ADICU “abbiamo trovato una grande intesa sin dai primi momenti in cui ci siamo conosciuti, abbiamo pensato di portare avanti delle iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica. Però queste iniziative che noi vogliamo portare avanti nel corso del tempo devono avere un obiettivo specifico, devono essere in grado di andare ad analizzare le problematiche che affronteremo e cercare delle soluzioni. Se troveremo delle soluzioni praticabili dovremmo essere bravi a proporle alle istituzioni, quindi al Parlamento, alle regioni e siamo in una sede importante come questa anche all’Unione Europea.”

Avv. Rossi Daniele ( consulente ADICU)

durante la sua relazione l’Avv. Daniele Rossi da dichiarato che “i fenomeni di sovraindebitamento sono anche derivati da tante situazioni che possono essere anche aspetti patologici, quindi immaginiamo problematiche di ludopatia o comunque ci sono tante situazioni che possono portare a un indebitamento che può trovare quindi purtroppo la fonte in tanti profili di diversa natura”. Dopo un breve excursus sugli strumenti di risoluzione di carattere anche giuridico spiega “cosa si intende per sovraindebitamento? La normativa, io vado quindi a richiamare proprio la nozione così, diciamo, è possibile chiara, ovvero per sovraindebitamento si prevede quindi lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle startup innovative e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale o comunque, diciamo, la liquidazione coatta o altre procedure liquidatorie. In particolare, quindi, gli elementi grandi sono la crisi e l’insolvenza”.

Avv. Daria Loacano (tesoriere ADICU)

durante il suo intervento l’Avv. Daria Loacano ha affermato che “determinate problematiche debbano essere affrontate trasversalmente, quindi debba in qualche maniera implicare l’intervento e l’impegno di noi tutti che siamo impegnati per sotto diversi profili nella proprio nell’applicazione del diritto in qualche maniera nell’inclusione e nella nel cercare comunque di dare degli input anche al nostro legislatore con attraverso diversi strumenti che naturalmente ciascuno di noi abbiamo insomma la possibilità di adottare. Venendo quindi a quello che è la riflessione rispetto al tema del sovraindebitamento a mio avviso oggi dovremmo affrontarla anche da un punto di vista che va oltre quella che è la mia ricostruzione normativa, investendo direttamente. Il nostro ordinamento deve essere capace di coniugare quello che è il rigore giuridico che molto spesso ci siamo trovati comunque ad affrontare rispetto alla funzione sociale che ha il diritto, collocandolo quindi e cercando di trovare quindi un un bilanciamento tra quello che è la libertà economica e la solidarietà e la tutela dei diritti fondamentali”.

Dott. Enea Franza (responsabile dell’ufficio protezione degli investitori Consob)

Il Dott. Enea Franza ha spiegato, in modo chiaro e accessibile ai presenti, che “il sovraindebitamento non può più essere considerato un problema interno ai singoli ordinamenti. La circolazione dei capitali, l’attività trasfrontaliera degli operatori del credito e la crescente omologazione delle condizioni d’accesso al debito rendono il fenomeno strutturalmente europeo. Non è un caso che l’Unione Europea abbia dedicato un’iniziativa, la 19023 all’obiettivo di armonizzare le procedure di ristrutturazione del debito, di esdebitazione, introducendo standard minimi comuni che nella sostanza segnano il superamento di approcci duramente repressivi. La direttiva ha individuato come obiettivo centrale la rimozione degli ostacoli giuridici ed economici che rendono di fatto inaccessibili le procedure di composizione della crisi a una larga parte dei particolare ai piccoli imprenditori e ai consumatori.”

Nel corso della relazione ha inoltre spiegato come “L’aumento significativo dei casi di sovraindebitamento dopo il 2020 ha messo in luce criticità sistemiche. La pandemia ha agito dal moltiplicatore delle situazioni di scritto economico, colpendo fasce sociali già fragili, lavoratori autonomi con attività irregolari, nuclei familiari con un solo reddito, piccoli imprenditori del settore commerciale e artigianale. In molti casi l’accesso al credito è rappresentato l’unica forma di resilienza nel breve periodo, trasformandosi però rapidamente in una condizione di rigidità finanziaria cronica. I dati disponibili raccolte da autorità giudiziarie osservatori locali indicano un aumento sensibile delle domande di accesso alle procedure di composizione delle crisi, ma anche una dispersione territoriale delle risorse e una persistente inadeguatezza delle reti di informazione e di orientamento al cittadino.” Propone quindi che “dovremmo probabilmente ripensare alcune delle scelte fatte come un po’ troppo formali e valorizzare tuttavia le buone pratiche che altrove cita da quei casi della Germania, della Francia e del Belgio hanno dimostrato di produrre risultati efficaci.”

Dott. Luca Pasqualino (ricercatore presso l’Università degli istituti di Roma la Sapienza)

Durante la sua relazione il Dott. Luca Pasqualino ha spiegato che nel “Rapporto annuale Eurispes ci rilascia che il 57.4% degli italiani a arriva a fine mese e dà una fatica nella gestione delle proprie economie. Il debito medio è circa di €28.000 e è distribuito su un 44% nelle regioni del Nord Italia. Quindi comprendiamo già per macronumeri chi è l’identikit del sovraindebitato in Italia. Il profilo demografico, quindi, è uomo di circa 50 anni, sposato con residente ovviamente al Nord Italia perché abbiamo visto avere una maggiore concentrazione. Sempre andando su una media vediamo le caratteristiche finanziarie del sovraindebitato. Debito medio circa €28.000 forma prevalente prestiti personali. Lombardia è la regione più colpita. Gli ultimi dati invece forniti dal Ministero della Giustizia sulla panoramica delle procedure aperte eh di di tutte le procedure aperte, di cui anche il sovraindebitamento. Nel 2024 sono state depositate oltre 15.000 nuove istanze di sovraindebitamento presso tutti i tribunali italiani, registrando un incremento di più 18% rispetto al 23. Il Nord Italia concentra il 52% delle procedure aperte con Lombardia, Veneto Emilia Romagna che guidano questa brutta classifica nazionale.”

Dopo l’analisi della situazione afferma “Che la finanza può avere diverse facce. Noi vogliamo proporre la finanza cosiddetta positiva, propositiva, quindi proporre un nuovo paradigma. La finanza positiva non si limita solamente a quella che è la massimizzazione del del profitto, ma considera il benessere finanziario e sociale degli italiani, degli individui, come obiettivo primario. Questo approccio rivoluziona così il modo di concepire la gestione finanziaria il focus dalla cura alla prevenzione, perché non scordiamoci che gli stati di sovraindebitamento sono già un caso acclarato. Dobbiamo agire preventivamente, dobbiamo agire nel promuovere la cultura finanziaria.”

Dott. Fabrizio Arcangeli (welfare manager di Fondi italiani ed esteri)

Dopo i saluti di rito il Dott. Fabrizio Arcangeli ha spiegato che ”Il problema dell’azione di sovraindebitamento non è solamente di natura economico finanziaria, ma va a ricaduta su tutto quanto quello che succede, tutti quanti i lavoratori, su tutto quanto ciò che cos’è proprio il tessuto sociale. Quindi l’intervento che andiamo a fare come welfare manager è quello di poter fare da mediatori per quanto riguarda il sovraindebitamento ma dobbiamo anche pensare che comunque l’imprenditore fa un investimento non solo economico, finanziario, come è stato esplicato finora, ma anche sul materiale umano, ma il materiale umano, purtroppo da molti e passa in seconda in seconda visione perché abbiamo diamo più importanza alla parte economica, ma in realtà il tessuto sociale quello che va a soffrire è il lavoratore.”

Nel corso del suo intervento ha sottolineato inoltre che” dobbiamo avere una comunicazione trasparente, quindi dire ai vari dipendenti quello che sta succedendo perché sennò molte volte le aziende falliscono perché nei nelle voci di corridoio ognuno si fa una sua idea di quello che sta succedendo, quindi nel bene e nel male. Questo è fondamentale avere la massima trasparenza con dipendente, dobbiamo attivare un supporto psicologico e avere la tutela del reddito.”

Prof. Vittorio De Pedys (Ex Business School di Torino e Londra e dell’Università Tor Vergata)

Dopo aver ringraziato gli organizzatori, nel corso della relazione, il prof. Vittorio De Pedys ha desiderato “sottolineare che la percentuale di famiglie indebitate in Italia è il 26%, mentre il rapporto debito reddito in Italia è dell’83% nel 2024, cioè reddito debito su reddito disponibile. Questo rapporto nel 2007 era il 61%, quindi a conferma del fatto che questo fenomeno sta aumentando. Una cosa assolutamente negativa per il nostro paese, perché il nostro paese tra le cose che fa bene e che ha sempre fatto bene ha avuto livelli di indebitamento privati bassissimi rispetto a tutto il resto del mondo con record quasi mondiali della creazione del risparmio che ha raggiunto tassi altissimi in passato, oggi molto meno alti, ma sempre tra i più alti del mondo. E’ paradossale che più alto il titolo di studio della persona, più alto l’indebitamento, quindi concordo con l’analisi che è stata fatta che la cultura generale di per sé non ti difende da questo fenomeno. È la cultura specifica che noi non abbiamo per la maggior parte, che in Italia è molto più bassa rispetto al resto del mondo.”

Ha quindi spiegato che ”solo il 45% delle famiglie giovani può comprare casa. Quindi il fatto che i prezzi delle case e di tutti i beni siano saliti rispetto alle capacità reddituali che non sono salite altrettanto rende questo gap più grande e quindi diminuisce soprattutto famiglie giovani, soprattutto famiglie urbane. Nelle città come Roma, Milano, Torino e Napoli i numeri sono peggiori per ovvie ragioni perché i prezzi sono più alti. Quindi questo dal punto di vista della distribuzione il vero fenomeno da attenzione la distribuzione della ricchezza. Nnoi siamo un paese appunto con grande ricchezza, ma con una certa sperequazione all’interno di essa. Non tremenda, però c’è e non accenna a diminuire. Anzi, al contrario, anzi io mi permetto di dire che chi non capisce questo fenomeno si troverà sempre in difficoltà ancora maggiore perché noi abbiamo delle politiche economiche e fiscali che sono sempre super espansive, quindi con creazione di moneta e creazione di deficit, due cose che alimentano la circolazione monetaria a parità o pressoché parità di di crescita economica.”

Dott. Maurizio Abbate (Pres. nazionale ENAC)

Nel corso del uso intervento conclusivo il Dott. Maurizio Abbate che ribadito che “dobbiamo riflettere su cosa è accaduto negli ultimi 80 anni. Noi abbiamo avuto l’Italia quarta potenza mondiale che, come diceva il professore, ci ha permesso di salvarci grazie alla propensione al risparmio, nei quali anni eravamo in condizione di costruire casa, di mettere di lato soldi per i figli, di pagargli i matrimoni e di vivere dignitosamente. Negli ultimi 20-30 ci siamo indebitati. Cosa è accaduto? È accaduto che c’è stato un cambio di paradigma dalla centralità dell’uomo e della famiglia c’è stato uno spostamento di valori per cui l’economia è stata messa al centro. Il modello americano nella quale l’economia deve trionfare rispetto alla famiglia e alla persona, noi siamo stati travolti, non abbiamo trovato degli strumenti adatti e la moda culturale americana ha prodotti gli effetti nefasti. Gente che si indebita per avere l’ultimo telefono, l’ultima auto, l’ultimo vestito, acquistare una casa che non può permettersi. Probabilmente se ricominciamo dal punto di vista culturale a riposizionare la famiglia al centro e l’economia alla sua periferia e soprattutto alle sue necessità, probabilmente il nostro modo di vivere la vita potrà cambiare.”

A margine dell’intervento, dopo aver ringraziato i presenti e i relatori, ricorda ai presenti “del protocollo firmato tra la ADICU e l’ENAC, un protocollo che permetterà a tutti i  tesserati ENAC di poter avere gratuitamente dall’associazione dei consumatori una prima consulenza gratuita in caso di difficoltà. Oggi come oggi molte persone non sanno a chi rivolgersi quando c’è un problema reale concreto. Ebbene, grazie a questo protocollo i professionisti di ADICU daranno una prima consulenza gratuita. Questo aiuto è sicuramente importante ma nei prossimi mesi e anni, dobbiamo provare a riportare la famiglia al centro.”

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