Inaugurazione Dialoghi Maieutici

Inaugurazione Dialoghi Maieutici

Sabato 19 ottobre 2024 nella sala del Refettorio che ospita la Pinacoteca dell’ex Monastero Benedettino di San Michele di Pescia, è stata inaugurata la personale dell’artista Vincenzo Grieco, dal titolo “Dialoghi Maieutici”.

Inaugurazione Dialoghi Maieutici

All’evento di apertura presenti le cariche istituzionali pesciatine, con ospiti personalità eccellenti del mondo dell’arte. La Presidente della Fondazione Conservatorio Femminile di San Michele di Pescia Prof.ssa Patrizia Romoli, il Sindaco di Pescia Dott. Riccardo Franchi, il Sindaco di Chiesina Uzzanese Dott. Fabio Berti, la Responsabile del Dipartimento Arti Visive di ENAC (Ente Nazionale Attività Culturali) e storica dell’arte Dott.ssa Silvia Filippi.

Da annoverare la presenza, del noto critico d’arte e collezionista Dottor Carlo Pepi, del Professor Gianfranco Menconi, esperto di arte moderna e, ancora, del Professore Ezio Dolfi, docente di Lettere del Liceo Lorenzini di Pescia.

Dichiarazioni

Prof.ssa Patrizia Romoli

Ad un primo sguardo disorienta il contrasto tra le opere conservate nella Pinacoteca, appartenenti al periodo storico compreso tra 1300 e 1600, e il linguaggio visivo di Grieco, apparentemente non in linea con il messaggio religioso del sito. Ma questo contrasto è invece l’occasione per un percorso di riflessione sul pensiero moderno, dominante l’attuale società, connotata dall’apparenza e da immagini sempre pù generate dall’intelligenza artificiale, senza contatto con i bisogni reali. Le opere di Grieco evocano e attraggono per il loro valore simbolico, tale da considerarsi il manifesto di un Nuovo Umanesimo, nel dichiarare la rinnovata centralità dell’essere contro la superficialità moderna fatta di surrogati artificiali, mentre nelle sue tele esplode l’umano sotto la lente del pensiero filosofico.

Sindaco Dott. Riccardo Franchi

Ringrazio il San Michele, la Presidente Romoli per l’accoglienza e l’ospitalità in questa splendida cornice della Pinacoteca che noi, grazie alla Fondazione, mettiamo sempre a disposizione. Ringrazio il Sindaco di Chiesina Uzzano Fabio Berti per la sua presenza ed ENAC per la collaborazione alla realizzazione di questa mostra. Questa bellissima mostra, che resterà aperta fino al 28 ottobre, già dal titolo “Dialoghi Maieutici” invita il visitatore non solo ad osservare un quadro per esprimere un giudizio positivo o negativo circa la sua bellezza, ma presuppone un rispecchiamento di chi guarda, nel senso più autentico della maieutica, per sollecitare noi tutti insieme a riflettere sul ruolo dell’artista e sul valore dell’arte circa temi nodali dell’esistenza. Ringrazio Vincenzo Grieco e sono onorato di essere qui oggi per questa importanza iniziativa.

Dott.ssa Silvia Filippi

L’incontro con l’opera di Vincenzo Grieco è un cammino iniziatico negli abissi dell’uomo contemporaneo, distribuito in frammenti di situazioni che lo rendono vulnerabile alle menzogne della modernità, appariscenti e seducenti immagini del vuoto in cui oggi naufraga. Risale alla mente Antoine de Saint Exupéry, che nel Piccolo Principe ci ha lasciato un’eredità complessa e pericolosa, condensata in una semplice affermazione “l’essenziale è invisibile agli occhi”, che Vincenzo sembra raccogliere con la leggerezza delle sue forme accattivanti e la carica emotiva dei suoi impasti coloristici.

Egli usa la pittura come un bisturi per sezionare le ombre, in ossequio a Platone, che abitano l’esistenza quotidiana per condurci alla luce, fuori dall’ipocrisia che domina la nostra moderna società. Ma la luce, è vero può accecare e oggi forse preferiamo accontentarci di vivere nella penombra.

Ma l’artista non può arrendersi al fallimento della specie umana e la sua arte è un antidoto alla scissione tra materia, corpo e mente, offrendo i suoi tormenti per la redenzione dell’Altro da Sé. È pertanto chiara la scelta di esporre le sue opere in questo sito culturalmente significativo e permeato di aurea religiosa, per disporre occhio e mente ad un esercizio di visione oltre l’elemento squisitamente estetico, per mezzo del quale riconoscere un legame intimamente connesso ad un senso spirituale dell’esistenza in dialogo con il luogo. capace di contrapporsi alla falsità dell’immagine con la supremazia dell’intelligenza creativa dell’individuo contro l’arroganza dell’intelligenza artificiale.

A Vincenzo non interessa la visibilità estemporanea, le sue visioni diacroniche ricercano il contatto con il riguardante, ha sete di parole da dispensare nelle volute e nei segni che sono la materia in movimento, secondo Aristotele, i pensieri che si dispiegano sulla tela e discese dal mondo delle idee platoniche nella realtà da comporre e ricomporre nella molteplicità delle forme aristoteliche.

Sappiamo di non sapere insegna Socrate, e con questa consapevolezza dovremmo visitare la mostra “Dialoghi Maiuetici”, dove le opere sono trattati di filosofia tradotti in uno scambio atraumatico perché Vincenzo cerca la complicità con il riguardante, base per una relazione empatica e duratura nel tempo capace di riconnettere l’uomo finito al suo infinito universo.

Prof. Ezio Dolfi

Le due dimensioni di artista e uomo non sono mai separate, e in Vicenzo sono assolutamente inscindibili. Una ricerca dell’uomo come in Diogene, nella sua essenza più vera e naturale. Nell’essenza artistica di Vincenzo ogni personaggio e forma trova corrispondenza in un colore. Il primo fondamento dell’arte di Vincenzo è il riferimento al mondo greco, al rapporto tra conflitto e competizione di cui si nutre il suo immaginario fin dalla sua tenera età, come le rappresentazioni teatrali elleniche. Il secondo fondamento è l’incontro con la filosofia, la spinta a soffermarsi sulle domande inerenti il l’umano destino. Dalla narrazione al mito, egli ha inteso trasmettere il pensiero dei grandi pensatori rielaborati nel suo ragionamento tramite l’immagine, ovvero la pittura. Ogni quadro pone un interrogativo, un tema filosofico, un dilemma, un invito al dialogo verso un ulteriore ricerca di frammento di verità in quanto non potremmo mai avere la verità completa.

Prof. Gianfranco Menconi

La maieutica è un’arte che nell’era dell’intelligenza artificiale, rischia di non poter essere applicata, sebbene la stessa intelligenza artificiale è un programma di maieutica per cui può programmare per farci fare delle domande sulla nostra interiorità. Il problema è che non siamo più abituati a porci delle domande, bensì a ricercare le risposte su internet, purchè siano brevi. L’intento di Vincenzo è posizionarci dinanzi ad un quadro per farci trovare il meglio di noi, sarà difficile e forse non impossibile perché lui è un combattente. Semmai ci ci vorrebbe una scuola nuova . Sicuramente Grieco nell’equilibrio cromatico delle forme provoca stati d’animo nell’osservatore così da instaurare un rapporto empatico con l’opera.

Dott. Carlo Pepi

Vincenzo Grieco ha interpretato il pensiero dei grandi pensatori dell’umanità rielaborati attraverso il suo mondo fantastico, per ribadire che l’arte non si ferma mai, c’è ancora molto da inventare senza limite alle infinite possibilità della creatività. Questo salone canta l’antico e Grieco ne prosegue la musicalità con un linguaggio nuovo e moderno, assolutamente innovativo.

Apertura

Per le tematiche trattate dall’autore, la visita all’esposizione è fortemente consigliata alla cittadinanza, con particolare riferimento agli allievi delle scuole del territorio.

La mostra sarà visitabile fino al 28 ottobre 2024, con i seguenti orari 10: 00 – 13:00 e 16:00 – 19:00.

Ex Monastero Benedettino di San Michele

Ingresso gratuito

Per informazioni contattare 349.3270792 Sig.ra Tiziana

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