
Si è tenuto presso la Camera dei Deputati il convegno “La fragilità nel mondo contemporaneo”, un’importante occasione di confronto organizzato da ENAC – Ente Nazionale Attività Culturali in collaborazione con Associazione Sociologi Italiani e promosso dall’On. Lorenzo Cesa, Segretario Nazionale dell’Unione di Centro e Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO.
Convegno: La fragilità nel mondo contemporaneo
ENAC – Ente Nazionale Attività Culturali e Sociologi Italiani Associati hanno proposto questo evento per approfondire e discutere le complesse sfide che affrontano i soggetti più fragili e meno tutelati nella società contemporanea.
Un dialogo aperto tra esperti, istituzioni e società civile necessario per riflettere, comprendere e agire a tutela dei più fragili.
Il convegno ha acceso i riflettori sul tema della fragilità in tutte le sue forme, dalla fragilità psicologica a quella fisica, da quella sociale, a quella economica ed esistenziale. Un incontro capace di fornire un’intensa riflessione sull’importanza di sviluppare un’etica della cura basata su empatia, prossimità, comunicazione e responsabilità collettiva.
Apertura lavori Camera dei Deputati
L’intervento di apertura del convegno organizzato alla Camera dei Deputati è toccato all’On. Lorenzo Cesa, a seguire la la Senatrice Paola Binetti ed il segretario ENAC dott. Fabrizio Arcangeli.
Hanno seguito alcuni importanti relatori, moderati dalla dott.ssa Adriana Domeniconi, tra cui il dott. Michele De Gasperis, presidente di Etica Onlus,La dott.ssa Flavia Munafò, presidente nazionale SIA – Sociologi Italiani Associati – la dott.ssa Giuseppina Cofini e l’Avv.ssa Nica Iannotti, entrambe dell’ass. Donnexstrada, il Prof. Daniele Di Callisto (Capo dipartimento presso la Federiciana Università Popolare), il Prof Antonio Sposito (Presidente Naz. Associazione Sociologi Italiani), la Dott.ssa Carmela Gentile (Psicologa e Psicoterapeuta), e la Dott.Katiuscia Girolametti (Presidente Naz. RID – Rete Italiana Disabili).
Al presidente nazionale ENAC, Dott. Maurizio Abbate, sono state affidate le conclusioni finali del convegno.
Interventi
La manifestazione, aperta dalla bravissima dott.ssa Adriana Domeniconi, moderatrice in prima linea nell’organizzazione dell’evento, ha visto la partecipazione di numerosi relatori di altissimo profilo culturale, professionale e morale.
On. Lorenzo Cesa
L’intervento di apertura del convegno è toccato all’On. Lorenzo Cesa, che ha sottolineato come “Questo piano di lavoro ha acceso i riflettori su una problematica, la fragilità, nascosta, taciuta o trascurata proponendo un cambio di paradigma: in una società dove domina l’economia, è tempo di mettere al centro le persone, soprattutto le più fragili. Dal dramma del femminicidio alla solitudine degli anziani, dalle difficoltà dei giovani alla disabilità, fino alla precarietà economica e alle fragilità ambientali.”

L’On Lorenzo Cesa ha voluto inoltre ricordare la “Fragilità non come sinonimo di debolezza, ma come chiave di lettura della condizione umana capace di generare gentilezza, ascolto, accoglienza e relazione”, ribadendo ai presenti “Un invito a costruire una società più inclusiva e consapevole fondata sulla forza del prendersi cura e sul valore del dono.”
Dopo il suo intervento, a margine del convegno, si è reso disponibile per iniziative utili al supporto delle categorie più fragili della società.
Sen. Paola Binetti

La Senatrice Paola Binetti ha sostenuto con fermezza che la politica deve ridare centralità alle persone fragili, rispettando i loro diritti e le loro specificità. Cogliere le differenze che ci sono tra le tante fragilità non significa affatto discriminare.
“Quando ci siamo occupati di Malattie rare, non abbiamo dimenticato i malati oncologici” ha ricordato la senatrice, “e quando abbiamo presentato il disegno di legge per difendere il diritto all’oblio di tutti i malati oncologici, non abbiamo dimenticato la fragilità sociale. Cogliere le differenze che ci sono tra le tante fragilità non significa affatto discriminare. A noi tocca la responsabilità di stratificare le risposte in modo di venire incontro a bisogni diversi in modo diverso; evitando il populismo standardizzato di una distribuzione anonima di benefici. E in questa direzione ci stiamo muovendo per venire incontro alle necessità delle persone fragili”.
Inoltre, la dottoressa Paola Binetti, fa notare che bisogna tornare ad essere solidali tra noi e mettere in campo l’ umanità, donare i sorrisi e le gentilezze tra le persone Solo così potremo cercare di trovare una soluzione a questo problema.
Dott. Fabrizio Arcangeli
Il Dott. Fabrizio Arcangeli, segretario nazionale ENAC, ha effettuato una piccola introduzione al convegno con il seguente intervento: “Ringrazio la senatrice, l’onorevole, il vice questore e tutti gli addetti alla pubblica amministrazione che ci aiutano ha mantenere la nostra democrazia e libertà.

ENAC è un Ente Nazionale Attività Culturali con un bacino di circa centomila associati,i nostri sforzi sono proiettati sulla cultura e il sociale. Abbiamo eventi nazionali come: il Premio Mameli, la 1000 Km della Cultura, ma il nostro intervento avviene anche e soprattutto tra le persone,sia a livello regionale, cittadino, ma soprattutto di quartiere, con raccolta fondi, aiuto a piccole associazioni mettendoci in gioco sul territorio. Anche perché ci piace pensare che l’ENAC non lascia indietro nessuno. Mi rivolgo a tutti, ricordandoci le parole del Sommo Poeta che ci indica la Via… – Fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtù e canoscenza – cioè il sapere trascendente l’aver ragione dell’essenza umana. Grazie.”
Dott.ssa Giuseppina Cofini
La dott.ssa Giuseppina Cofini, da sempre attiva nel sociale, con un’attenzione costante alle persone più

bisognose, ha deciso di attivarsi per dare il proprio contributo anche a favore di donne vittime di violenza, aderendo al progetto punti viola di DonnexStrada e mettendo a disposizione l’Hotel Cristallo di Tivoli, del quale è CEO.
Ci ha spiegato come tutto il personale a contatto con il pubblico è stato formato e sensibilizzato dai professionisti e le professioniste di DonneXStrada per saper accogliere al meglio donne che si trovino in pericolo.
Dott. Michele De Gasperis
Il dott. Michele De Gasperis, presidente di Etica Onlus, associazione che da ventidue anni si occupa di tutelare i diritti dei minori ha spiegato che “Negli anni passati ci siamo adoperati per proteggere l’infanzia dalle peggiori forme di sfruttamento, contribuendo ad esempio alla legge contro il racket dell’accattonaggio minorile o a quella contro la pedofilia internazionale.

Ma oggi sono qui per richiamare la vostra attenzione su una forma di sfruttamento che si consuma quotidianamente sotto gli occhi di tutti noi. Più subdola. Più silenziosa. Ma non per questo meno grave. Mi riferisco a quello che definisco sfruttamento istituzionale dei minori.
Cosa intendo? Parlo di bambini e ragazzi coinvolti in conflitti familiari: separazioni giudiziarie, affidi contesi, tensioni tra genitori. Situazioni in cui il minore dovrebbe essere protetto. E invece, troppo spesso accade il contrario.
Il minore diventa strumento centrale di un sistema che si autoalimenta: servizi sociali, CTU, CTP, terapeuti, mediatori, consulenti, avvocati senza scrupoli. Ovviamente non parlo dell’interezza delle categorie. Vi è però una presenza significativa di operatori che non lavorano per la chiusura del conflitto, ma operano per mantenerlo vivo e spesso per esasperarlo. Magari applicando terapie consapevolmente errate. Perché più dura il conflitto, più si giustificano incarichi, perizie, relazioni, terapie. Il bambino non viene più protetto. Viene usato. Strumentalizzato. Trascinato in percorsi lunghissimi, spesso inutili se non dannosi.
Poi ci sono quei professionisti che ricoprono ruoli diversi: oggi CTU, domani CTP, spesso colleghi tra loro, in contesti dove le cortesie si scambiano facilmente. In abili schemi di esonero dalle responsabilità. E l’interesse superiore del minore? Molto citato, ma troppo poco applicato.
Tutti pensiamo ai grandi fatti di cronaca, come Bibbiano. Ma questo di cui vi parlo oggi è un fenomeno silente, ma molto più diffuso, e impunito. Difficile da far emergere. Percorsi lunghi, defaticanti, spesso opachi. Che non fanno notizia. Anche per pudore, per vergogna, per solitudine. Eppure… sono ovunque.”
Il dott. Michele de Gapseri ha poi ricordato le famiglie e i genitori trascinati nei tribunali che alimentano un paradosso crudele: un sistema nato per proteggere, che finisce per alimentare il disagio. Chiuse l’intervento con un auspicio “ Chiedo a voi, Presidente Abbate, a voi, Dottor Arcangeli, e a tutte le realtà qui presenti: siate al nostro fianco. Costituiamo un tavolo di lavoro interistituzionale per analizzare questo meccanismo, raccogliere testimonianze e proporre correttivi normativi e operativi. Riportiamo davvero il minore al centro. Non nei titoli di legge, ma nella realtà. Combattiamo lo sfruttamento istituzionale dei minori. Noi lo faremo.”
Dott.ssa Flavia Munafò
La Dott.ssa Flavia Munafò, presidente nazionale SIA – Sociologi Italiani Associati – ha ricordato l’impegno di molti professionisti nella difficile missione dell’aiuto alle persone più fragili.
“Il tema della fragilità, analizzato da molteplici e variegati punti di vista analitici e concettuali, non può in alcun modo scindersi dai concetti di responsabilità e condivisione” ha spiegato la dott.ssa, “La responsabilità attiene alla capacità individuale di farsi carico pratico e fattuale delle fragilità sociali che si presentano quotidianamente; la condivisione implica il considerare l’individuo “fragile” come eccezionale e irripetibile, verso il quale la capacità simpatetica del soggetto altro, indica e sottolinea l’unicità come elemento distintivo e fondamentale per iniziare un percorso virtuoso in cui la fragilità possa essere considerata e veicolata come un valore e non come una difficoltà. L’importanza della tavola rotonda di oggi si esplica nella decisa programmazione di un piano di lavoro, sinergico e professionale, affinché si mettano in atto politiche e interventi immediati, performanti e risolutivi.
Avv.ssa Nica Iannotti
Avv. Nica Iannotti, del foro di Avezzano, oltre ad esercitare la professione forense è socia di DonneXStrada, all’interno della quale riveste il ruolo di co-responsabile del team legale, coordinando circa 90 avvocati e avvocatesse in tutto il territorio nazionale, che offrono supporto alle donne vittime di violenza.
Prof. Daniele Di Calisto
Il prof. Daniele Di Calisto, Capo dipartimento Canonico Ecclesiastico e Vaticano presso la Federiciana Università Popolare, ha esaminato la questione dal punto di vista ecclesiatico focalizzando la sua attenzione alla fragilità cui sono sottoposte le famiglie nella società contemporanea.

Prof Antonio Sposito
Il prof. Antonio Sposito, nel suo intervento ha spiegato chr” mondo contemporaneo è segnato da una serie di fragilità interconnesse: instabilità geopolitica, disuguaglianze economiche, crisi ambientali, vulnerabilità tecnologiche e sanitarie, forme di violenza, guerre, migrazioni, precarietà del lavoro, cui vanno aggiunti altri fattori come la sfiducia nelle isƟtuzioni, l’ansia sociale, la solitudine, che rafforzano la sensazione di insicurezza collettiva. Fragilità che esemplificano i rischi globali che colpiscono in modo diseguale le popolazioni.

Il sociologo tedesco Ulrich Beck definisce questa fase storica società del rischio, in cui i pericoli non derivano più solo dalla natura, ma sono prodoƫ dallo sviluppo stesso della modernità. Rischi invisibili, imprevedibili, spesso incontrollabili.
Ormai siamo dentro una sindemia globale dove le crisi si alimentano a vicenda aggrovigliandosi in un vortice senza fine.
Comprendere tali fragilità significa promuovere consapevolezza, cooperazione, giustizia e sostenibilità come strumento per affrontare il futuro con responsabilità”.
Dott.ssa Carmela Gentile
L’intervento ha permesso di mettere in evidenza, la fragilità nel contesto scolastico. Partendo dal presupposto che la fragilità si riferisce alla vulnerabilità a fattori esterni che possono compromettere il benessere fisico, emotivo e sociale, e che questi fattori possono influenzare negativamente la stabilità emotiva degli studenti, portandoli a difficoltà scolastiche.
È ampiamente verificatoin letteratura che la pandemia ha avuto un impatto pesante sulla salute mentale e sociale dei giovani. Secondo uno studio multicentrico (29 sedi oltre 80mila adolescenti) riferisce che 1 su 5 ha segni di un disturbo d’ansia.
Le scuole devono diventare spazi sicuri dove gli studenti possano esprimere le loro emozioni e ricevere supporto e in questo gli insegnanti svolgono un ruolo cruciale nel riconoscere i primi alert e affrontare la fragilità degli studenti. La formazione e le strategie didattiche mirate possono aiutare a creare un ambiente inclusivo e supportivo..
Tra le risorse e le strategie proposte, oltre alle iniziative di supporto scolastico con programmi di tutoraggio e sostegno psicologico per fornire sostegno agli studenti in difficoltà e promuovere il benessere emotivo e accademico, anche l’adozione di metodi didattici inclusivi, come l’apprendimento cooperative e la peer education, che facilita l’integrazione degli studenti con diverse abilità. Questi approcci favoriscono un ambiente di apprendimento collaborativo, riducendo il senso di fragilità e aumentando l’autoefficacia.
In conclusione, affrontare la fragilità nel mondo contemporaneo richiede un impegno collettivo. Le scuole devono diventare spazi sicuri e inclusivi, dove ogni studente possa sentirsi supportato e valorizzato. Attraverso interventi mirati, possiamo contribuire a costruire una comunità scolastica res
Dott.Katiuscia Girolametti
La dott.ssa Katiuscia Girolametti , dopo aver ringraziato il Presidente Nazionale dell’ENAC, Dott. Maurizio Abbate, alla Senatrice Paola Binetti e all’Onorevole Cesa per la loro preziosa partecipazione e per l’attenzione che dedicano a queste tematiche cruciali, ha sottolineato come il tema della fragilità intersechi in modo significativo la vita delle persone con disabilità, evidenziando come la fragilità non si limiti alla dimensione fisica o sensoriale, ma comprenda anche le vulnerabilità sociali, economiche e psicologiche che possono essere acuite dalla condizione di disabilità e dalle barriere ancora presenti nella società.

Ha inoltre posto l’accento su diverse forme di fragilità che le persone con disabilità si trovano spesso ad affrontare:
Fragilità sociale: isolamento, stigma, discriminazione e difficoltà nell’accesso a diversi ambiti della vita sociale e politica.
Fragilità economica: disoccupazione, sottoccupazione e precarietà economica derivanti dalle difficoltà di accesso a un lavoro dignitoso e inclusivo, unitamente ai costi aggiuntivi legati alla disabilità.
Fragilità psicologica ed emotiva: conseguenze negative sul benessere mentale dovute alle sfide quotidiane, alle discriminazioni e alla mancanza di supporto adeguato.
Fragilità dei sistemi di supporto: insufficienza o inadeguatezza dei servizi sanitari, riabilitativi, assistenziali e di supporto all’autonomia.
Il presidente della Rete Italiana Disabili ha ricordato come sia quotidianamente impegnata nella promozione dei diritti e della piena inclusione delle persone con disabilità, ribadendo la necessità di un approccio inclusivo basato sui diritti umani e sulla Convenzione ONU, evidenziando l’importanza di un cambio di paradigma culturale che superi visioni assistenzialistiche e riconosca le persone con disabilità come cittadini con pari diritti e opportunità. Ha infine ribadito la convinzione di Rete Italiana Disabili che solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni, del mondo accademico, delle organizzazioni della società civile e di tutti i cittadini sarà possibile affrontare efficacemente le fragilità del nostro tempo e costruire un futuro più inclusivo e dignitoso per tutti.
Dott. Maurizio Abbate
Il presidente nazionale ENAC, Dott. Maurizio Abbate, nelle conclusioni finali, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, ha ricordato come l’annichilimento della famiglia, nucleo fondamentale dello stato, sia deliberato dalle elitè dominanti per scardinare il tessuto sociale della comunità nazionale.
Una lotta interna alle famiglie che, secondo il nuovo paradigma imperante, ha sostituito la lotta dello scorso secolo tra operai e padroni con la nuova lotta uomini contro donne. Lotta che produce solo debolezze reciproche che colpiscono la categoria più fragile delle famiglie: i bambini.
ENAC si propone dunque di diventare, secondo Maurizio Abbate, un laboratorio di idee e proposte attraverso le quali associazioni, cittadini e politici che ne condividono le tesi, possono partecipare per proporre un cambiamento culturale che metta al centro della comunità la famiglia piuttosto che il denaro.
Conclusioni
Il convegno, secondo gli osservatori presenti, ha rappresentato un invito concreto a costruire una società più inclusiva e consapevole, dove la fragilità non sia vista come debolezza ma come punto di forza per generare gentilezza, ascolto, accoglienza e relazione. Da questo evento, su iniziativa di ENAC, si apre una nuova fase atta a costruire un fronte comune in difesa delle categorie più fragili della società contemporanea.