Riapertura dei circoli ricreativi e culturali – 2021

Riapertura dei circoli ricreativi

Proviamo a capire se, in seguito al decreto legge del 13 gennaio 2021, sarà consentita la riapertura dei circoli ricreativi e culturali.

Aggiornamenti:

Finalmente circoli ricreativi, culturali e sociali potranno riaprire per la somministrazione di alimenti e bevande, secondo le norme applicate per le attività degli altri esercizi privati, e nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza.

Riapertura dei circoli ricreativi

Come ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza in una recente intervista, con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1, si andrebbe in zona bianca, un nuovo colore oltre a quelli esistenti attualmente.

Nel decreto si evince che in zona bianca «non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli».

Tuttavia, tali protocolli, non sono stati ancora definiti dalle autorità.

Nonostante questo è certo che alcuni obblighi rimarranno validi, come l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale. Si sta valutando, inoltre, il possibile allentamento di alcune restrizioni relative alle attività commerciali come bar, ristoranti e luoghi di ristoro fino ad ora rimasti chiusi.

La novità più interessante è che tali misure dovrebbero essere applicate anche a palestre, piscine e saloni di estetisti e circoli ricreativi rimasti chiusi negli ultimi mesi.

Se i protocolli avranno l’obiettivo di far ripartire la vita sociale e con essa l’economia ormai allo stremo, allora bar e ristoranti potranno riaprire senza limiti di orario. Allo stesso modo ci sarebbe la riapertura di palestre, cinema, teatri, musei e circoli. In caso contrario saremo di fronte all’ennesima incapacità dei governanti a prendere delle decisioni atte a far ripartire il paese.

Situazione

Per ora nessuna regione o provincia autonoma registra solo 50 contagi ogni 100mila abitanti. La media nazionale è 369 casi ogni 100mila abitanti.

In attesa di novità, soprattutto riguardanti la possibilità della riapertura dei circoli ricreativi, non possiamo fare altro che sollecitare il parlamento affinché si torni al rispetto della carta costituzionale.

Lasciare chiusi i circoli ricreativi, culturali e sociali va infatti contro i principi fondamentali della Costituzione.

Tutte le attività ciclistiche e ricreative sono rimaste chiuse da marzo, con l’eccezione di poche settimane in estate. Molti lavoratori dei circoli, spesso studenti fuorisede e persone in precarie condizioni economiche, stanno pagando un prezzo altissimo per colpe non imputabili alla loro volontà.

Le associazioni, di ogni ordine e tipo, hanno adottato sin da subito tutte le misure necessarie a prevenire il diffondersi del contagio, spesso utilizzando gli ultimi residui di cassa o addirittura autotassandosi.

Il governo invece, dopo aver illuso, chiedendo sacrifici momentanei in vista di riaperture, ha sempre rinviato tale decisione impegnato esclusivamente nel salvataggio delle loro poltrone.

Ripartiamo

Chiediamo pertanto, ancora una volta e dopo aver manifestato il nostro dissenso davanti Montecitorio, che vengano immediatamente riaperti circoli ricreativi e culturali in quanto luogo di aggregazione, per persone spesso da sole, oltre che presidio sociale necessario alla comunità tutta.

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